CHIESA DI SANTA CHIARA VERGINE
La chiesa di Santa Chiara Vergine fu edificata intorno al XV secolo, nel periodo in cui il nucleo di San Gavino Monreale, che si trovava vicino alla chiesa di San Gavino Martire, si spostò verso ovest, in una posizione centrale e più facilmente difendibile. In quest’area, che alcuni studiosi chiamano “Sa Ia de is turris mannas” esisteva una chiesetta dedicata a Santa Chiara Vergine dell’Ordine Serafico, che nella seconda metà del XVI secolo fu eretta parrocchia da Fra Lorenzo di Villa Vincenzio Spagnolo, all’epoca vescovo della diocesi di Ales..
Nel corso dei secoli l’edificio ha subito diverse modifiche che ne hanno mutato pesantemente i tratti originari. La pianta a forma di croce latina rispetta la tradizione costruttiva degli altri edifici catalani importati nell’isola. Fu costruita inizialmente con un’unica navata centrale a copertura lignea sorretta da 4 arcate ogivali ma dopo qualche decennio a causa dell’aumento demografico furono aggiunte sei cappelle. In questo modo i nobili catalani avevano il diritto esclusivo di essere sepolti lì, mentre il resto della popolazione continuava ad essere sepolta nel cimitero sito in prossimità della chiesa di San Gavino Martire.
La chiesa è costituita da un presbiterio, con l’altare maggiore dedicato a Santa Chiara, creato alla fine del XVIII secolo da Michelino Spazzi. Sono presenti inoltre due cappelle dedicate rispettivamente alla Madonna delle Meraviglie e a Santa Maria Addolorata, e altre sei cappelle laterali in stile sia gotico che rinascimentale dedicate a: San Michele, San Gioacchino, Sant’Isidoro, ai Sette Dolori, alla Madonna Immacolata e al Rosario.
Durante alcuni lavori di restauro vennero casualmente scoperte tre parti di una predella di un retablo. Queste tre tavole, datate XVI secolo, nascoste sotto alcuni strati di pittura, ritraggono otto apostoli.
All’esterno dell’edificio, sulla sinistra, si erge un campanile costruito intorno al 1950 in sostituzione del vecchio, che era situato nella parte destra ed era risalente al 1811. Fu demolito nel 1938 a causa delle precarie condizioni in cui versava e i resti sono ancora oggi visibili.