FONDERIA
La Fonderia è stata progettata dall’ing. Rolandi nel 1930 e inaugurata nel 1932. All’epoca era la più grande d’Europa ed è stata fonte di benessere economico per tutto il territorio.
La storia della Fonderia comincia nell’aprile 1930 quando l’ing. Francesco Sartori, amministratore delegato della Monteponi e l’ing. Domenico Giordano amministratore delegato della Montevecchio, si accordarono per dare vita alla “Società Italiana del Piombo”. Fu scelto San Gavino perché paese dotato di una stazione ferroviaria con la quale trasportare le lavorazioni sino al porto di Cagliari. La zona scelta era paludosa e da bonificare per non sottrarre terreni fertili all’agricoltura della zona.
Nel Maggio 1930 iniziarono i lavori di perforazione dei pozzi artesiani che avrebbero dovuto approvvigionare la Fonderia e nel Giugno 1930 fu costituita a Roma la Società Italiana del Piombo per la durata di 50 anni con un capitale di 1 milione di lire.
Nel Marzo 1931 iniziarono i lavori di costruzione con gli scavi delle fondazioni dei fabbricati e dopo sette mesi venne terminato il camino alto 108 metri. Il 1932 è l’anno di maggior impulso ed anche di interminabili difficoltà: la fonderia, ormai costruita, non può essere attivata per le difficoltà della Montevecchio, che sommersa dai debiti, non poteva far fronte alle necessità.
10 Giugno 1932 il primo piombo viene colato ma una settimana dopo il forno venne spento a causa dei continui problemi economici della Montevecchio. Ma il 12 Luglio 1932 vincendo tutte le difficoltà, la Fonderia avvia la sua attività.
Le vicende della Seconda Guerra Mondiale non apportarono sensibili danni alla Fonderia ma ne imposero la fermata per circa due anni. Successivamente divenne nota per la produzione dei pallini da caccia, utilizzati anche durante i Giochi Olimpici. Nel 2009 subì una chiusura forzata dovuta alle vicissitudini societarie ma dal 2013 l’attività è ripresa e oltre alla produzione del piombo si lavorano lingotti in oro e argento.